Effetti dell'estinzione anticipata
La legge prevede che il debitore possa estinguere anticipatamente e in qualsiasi momento a patto che restituisca la somma prevista, comprensiva del capitale residuo e gli interessi e gli altri oneri maturati fino al momento dell'estinzione con una maggiorazione contrattualmente prevista che, in base alla normativa non potrà essere superiore all'1% del capitale residuo.
La maggiorazione applicata è detta "penale di estinzione anticipata" e consente all'istituto finanziario di recuperare in parte il mancato utile creato dagli interessi delle rate non ancora scadute.
Il contratto di acquisto del bene e quello di finanziamento sono di norma distinti.
Il contratto di acquisto del bene riguarda il consumatore e il venditore/produttore del bene per ciò che concerne i vizi che eventualmente dovessero sorgere nel tempo di garanzia ( di norma 2 anni).
Il contratto di finanziamento invece, riguarda il consumatore e la banca o la finanziaria che eroga il finanziamento. Questo significa che l'insorgenza di problemi o disguidi tra il consumatore e il venditore è indipendente dal rapporto contrattuale con la finanziaria, che prevede l'obbligo di pagare puntalmente le rate del mutuo o finanziamento.
Tuttavia, se durante il periodo di pendenza del finanziamento si verificano problemi tali da giustificare l'impossibilità a rispettare i termini contrattuali di pagamento delle rate, è opportuno comunicare tali disguidi alla finanziaria e tenere traccia documentale di tali comunicazioni, in modo da avere prove tangibili qualora sorgessero contenziosi. Un comportamento chiaro e trasparente del consumatore risulta il miglior viatico per evitare contenziosi.
Detto ciò risulta fondamentale l'attenta lettura delle condizioni contrattuali; le date di scadenze delle rate sono indicate in contratto e la banca o finanziaria non è tenuta a inviare ulteriori avvisi.